Povera terra mia
Giovanni Chianese
Premio di Poesia Scrivere 2012
Poesia a tema libero
Terra radice dei miei avi
ora che senza padrone sei
con disumana pazienza
ridiventar fertile potresti
Arata con bestemmie
e a nudi piedi seminata
vita reggevi su miriadi solchi
mia cara Campania Felix
Su pergole di pioppi e d’aceri
nel sibilante mormorio d’occidente
germoglio frusciante d’asprinio
s’aggrappava fra le fronde
Sanguinanti le ruvide mani
settimo cielo scalavano
raccoglievano frutta di stagione
fieri del lavoro erano gli uomini duri
Odore d’erbe ruminate
essenza levavano all’orizzonte
solerzia canina spostava il gregge
e organica aroma fluiva nell’aria
Pastori nel silenzio dei sentieri
all’ombra di generose querce
allegro umore tenevano
con novello d’annata
Ora amata mia terra
fango scorri in Regi Lagni
e da zolle alle stelle
nero fumo in cielo elevi
All’odorosa frutta
condotti olezzi hanno preso posto
fumarole roghi e cloache
scorie sono d’altrui paesi
In stato d’incuria e abbandono
armadio della vergogna sono ora i campi
siti a discarica predominano
effetti sono di crimini irresponsabili
Predatori della pianura
losche figure di mandanti
inconsciamente soffocano figli
con roghi e fetori della morte
Giovanni Chianese
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